L’investigatore o security manager è la figura professionale che svolge le indagini in maniera professionale per conto dei privati o di aziende. Si tratta di un settore molto delicato e di un’occupazione mai uguale a sé stessa. Lavorare come investigare significa svolgere le indagini al fine di accertare che determinati fatti siano realmente accaduti.
In passato questa figura professionale era ampiamente utilizzata al fine di scoprire il partner in flagranza di adulterio. Con la riforma del diritto di famiglia, che ha eliminato il reato di adulterio, questa fetta di mercato è stata persa, ma sono ancora moltissimi gli ambiti di intervento.
Il codice penale ha “regolamentato” la professione definendo il security manager come un consulente degli avvocati difensori, per la raccolta di prove a favore di un determinato imputato
Si profila come una professione non comune, su cui non si sa moltissimo: nell’immaginario collettivo questo professionista viene visto con un’aura quasi eroica. Non si conoscono bene gli ambiti di intervento, come questa professione sia disciplinata dalla legge, quali le competenza.
Risulta essere come se si pensasse che questo professionista si occupi sempre di faccende al limite del legale. Ma non è così. E’ giunto dunque il momento di fare un po’ di chiarezza.
La nuova normativa e il codice deontologico
In passato lavorare come investigatore significava svolgere una professione dal carattere ambiguo. Non c’era un albo professionale, non i requisiti per l’accesso. In questo vuoto normativo tutti possono pescare e questo ha reso affatto giustizia agli addetti ai lavori.
Si è arrivati così dopo molti anni ad un Decreto Legislativo che ha rappresentato una vera e propria svolta: Decreto Ministeriale n. 269 del 01 dic 2010
Si è giunti così ad un innalzamento qualitativo della professione anche se manca ancora un Albo Professionale. Tuttavia la riclassificazione professionale ha portato ad una ridefinizione di cosa significhi lavorare come investigatore o security manager.
Si è arrivati ad una chiarezza sugli ambiti operativi, i requisiti tecnici, i tioli di studio per accedere a questa professione molto delicata.
Si è arrivati inoltre alla definizione e alla stesura di un codice deontologico che ha fatto definitivamente chiarezza su questi professionisti.
In base alla nuova riclassificazione vengono istituti le seguenti categorie
investigatore privato titolare d’istituto
informatore commerciale titolare d’istituto
investigatore autorizzato dipendente
informatore autorizzato dipendente
Requisiti
Per lavorare come investigatore privato bisogna rispondere ad alcuni requisiti specifici che cambiano a seconda della classificazione.
Per essere titolari di un’Agenzia Investigativa bisogna avere uno dei seguenti titoli di studio: laurea in Giurisprudenza, Psicologia ad indirizzo forense, Scienze politiche o Sociologia, Economia; Bisogna effettuare un periodo di pratica triennale; Bisogna partecipare a frequenti corsi di aggiornamento.
Per gli le altre categorie non c’è bisogno della laurea ma di un diploma di scuola media superiore, oltre che della pratica presso un investigatore privato.
Nel momento in cui si fa richiesta al Prefetto della licenza si deve anche presentare un progetto su come si intenda organizzare la propria attività.