Le azioni governative tese all’incentivazione dell’uso delle carte di pagamento hanno avuto inizio con il decreto che ha fissato il limite di utilizzo dei contanti alla soglia dei 1000 euro. Il secondo passo in questo senso si è avuto con l’articolo 27 del Decreto liberalizzazioni, che ha stabilito per le banche l’obbligo di attuare una riduzione delle commissioni interbancarie a carico degli esercenti in relazione alle transazioni effettuate mediante carte di pagamento. Infine, un emendamento al dl liberalizzazioni presentato in questi giorni ha stabilito l’eliminazione di commissioni per chi effettua i rifornimenti di carburante al di sotto dei 100 euro, pagando con bancomat e carta di credito.
Ai consumatori non resta che adeguarsi a un maggiore utilizzo della moneta elettronica. Ma quali sono le diverse tipologie di carte di pagamento a disposizione degli utenti? Cominciamo con le carte a saldo, che sono le carte di credito più comuni e vengono di solito offerte come servizio aggiuntivo all’apertura di un conto corrente: queste prevedono l’addebito delle spese in un’unica soluzione il mese successivo a quello di utilizzo. C’è poi la carta prepagata, non necessariamente collegata ad un conto corrente, che è possibile ricaricare in base alle proprie esigenze e con la quale è inoltre possibile effettuare pagamenti e prelievi. Una tipologia di carta da usare con cautela è la carta revolving, che permette di spendere somme superiori alla disponibilità del proprio conto attraverso una sorta di “prestito incorporato”, che va restituito in rate mensile su cui si applicano interessi molto elevati.
Una novità rilanciata dalle banche in questo periodo, che sta riscuotendo molto successo, è quella delle carte conto, prepagate dotate di un codice IBAN, che sostituiscono in gran parte delle loro funzionalità un normale conto corrente, permettendo quindi operazioni come pagamenti e prelievi, ma anche bonifici, domiciliazione delle bollette e accredito di stipendio e pensione.
Tra gli elementi da tenere d’occhio al momento della scelta di una carta di pagamento abbiamo il canone annuo, eventuali costi di attivazione, i costi di ricarica nel caso delle carte prepagate; i costi di commissione che variano in base alle offerte delle banche, il costo previsto per l’invio dell’estratto conto e infine l’imposta di bollo.