La media mobile è il più popolare degli indicatori, ve ne sono diversi tipologie. Il loro scopo è di smorzare l’azione dei prezzi da tutto il rumore di fondo generato dagli stessi.
Oltre ad ottenere una visione migliore per la tendenza a lungo termine di uno strumento finanziario, le medie mobili sono utilizzate anche per individuare potenziali livelli di supporto e resistenza, e sono spesso usati in combinazione tra loro per generare segnali di acquisto e di vendita.
La media mobile semplice è calcolata sommando n punti passati sul grafico, e dividendo tale somma per n stesso. Il motivo per il quale è detta “mobile” è perché, come un nuovo dato è disponibile, la media si sposta in avanti incorporando quest’ultimo e lasciando fuori l’ultimo.
Tale criterio è detto FIFO (First in First Out), ossia il primo dato che entra è anche il primo ad uscire.
Assumendo di dover calcolare una media a 10 periodi, dove ogni periodo rappresenta una chiusura di prezzo, dovremmo risolvere il seguente calcoletto:
primo punto grafico della media semplice = (n1 + n2 + n3 + n4 + n5 + n6 + n7 + n8 + n9 + n10) / 10
Subentrando il dato dell’11mo giorno, il secondo punto grafico diventa:
(n2 + n3 + n4 + n5 + n6 + n7 + n8 + n9 + n10 + n11) / 10
e così a seguire.
I critici della media mobile semplice sostengono che non è propriamente giusto dare lo stesso peso ad ogni punto della media. I punti dei dati più recenti meritano una maggiore ponderazione nella formula in quanto sono più rilevanti per l’azione futura dei prezzi dello strumento.
Per risolvere questo problema, gli operatori adottarono la media mobile esponenziale (EMA), che dà più peso ai punti recenti nel calcolo della linea di media.